Recenti segnalazioni provenienti dalla carta stampata e da alcuni siti web porterebbero all’attenzione un caso a dir poco particolare, quello di alcune società che operano in tutta Italia e che somministrerebbero lavoro senza autorizzazione, lucrando inoltre sulle retribuzioni dei lavoratori ed evadendo il pagamento della contribuzione obbligatoria.
Il caso sottoposto all’attenzione dei media ha riguardato Matteo, un ventenne che ha deciso di denunciare la vicenda all’INPS e all’Ispettorato del Lavoro, purtroppo però il giovane è stato una tra le tante vittime di un sistema apparentemente rodato.
Il sospetto non nasce subito, difatti i pagamenti arrivano tutti in maniera regolare, il dubbio sorge quando l’attesa per la 13esima si allunga, il buon Matteo ha allora chiesto all’INPS di chiarire e tutto ad un tratto ecco la brutta sorpresa, il lavoro da lui svolto con correttezza e solerzia non era regolare come pensava, difatti, i contributi non gli sono mai stati versati, almeno la maggior parte.
Questa cattiva abitudine non solo porta alla mancata erogazione della 13esima, ma compromette anche l’eventuale rilascio del sussidio di disoccupazione, in quanto tale lavoro non risulta agli occhi delle autorità.
Alcune segnalazioni fatte all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bologna, hanno portato direttamente ad un’indagine tra delle aziende che offrono manodopera sottocosto. Business Insider Italia e la bravissima Silvia Scaramuzza hanno parlato del caso di M&G, una delle attività segnalate dall’Ispettorato del Lavoro di Bologna, che secondo diverse denunce adotterebbe queste particolari metodologia.
Un comunicato stampa rilasciato dal Ministero del Lavoro lo scorso 8 febbraio 2018 ha evidenziato quali società operassero in maniera illecita e poco chiara, sostenendo che all’azienda in questione “sono stati contestati numerosi illeciti penali, amministrativi e recuperi contributivi per circa 30 milioni di euro”. L’illiceità di tali comportamenti verranno purtroppo estese anche alle imprese che usufruiscono dei servizi di questa cooperativa, le quali sono obbligate a rispondere in solido alle somme ingiunte.
Quest’ultimo caso ha colpito Antonello, giovane ragazzo pugliese, arrivato ad Ancona per trovare lavoro e costruirsi un futuro migliore, purtroppo nella sua ricerca è incappato nei servizi offerti da questa azienda, come lui anche l’azienda che lo ha assunto era ignara del comportamento illecito adottato dalla Holding.
Ora che il trentenne ha denunciato gli illeciti, rischia di perdere il posto dove attualmente lavora, poiché una multa potrebbe mettere in ginocchio tale piccola realtà aziendale. A questo punto resta da chiedersi, se il comunicato stampa è stato correttamente recepito dalle diverse realtà locali ed il motivo per cui tale azienda sembra continuare ad operare in tutta libertà.