Si parla spesso di rivoluzioni sul posto di lavoro, riguardo confort per il dipendente, orario di lavoro flessibile, uffici disegnati su misura, con magari una stanza comune per il relax, insomma novità che rinnovano il luogo di lavoro e il modo in cui si vive, per migliorare tanto la produttività quanto la vita dei lavoratori. Ma si parla di manager o ditte che introducono queste novità, proprio perché purtroppo la realtà della maggioranza è ancora ben diversa: ansia e stress, sono punti fissi sempre più preoccupanti nel mondo del lavoro.
Quasi un terzo dei lavoratori europei (il 27%, secondo i dati raccolti da Eurofound) ammette di essere stressato a causa di una mole di lavoro sempre più elevata, che coinvolge l’intero arco della giornata lavorativa, e quasi altrettanti confessano di avere problemi di salute legati al lavoro. Queste percentuali, seppur di poco (un solo punto), sono in aumento nel corso degli ultimi anni.
Essendo il problema così diffuso, sono molti gli studi di settore che tentano di comprenderne cause ed evoluzioni. Ad esempio, secondo un studio fatto in Francia, una delle cause dell’aumento di stress risiede nei continui cambiamenti che avvengono sul lavoro e spesso finiscono per comportare una maggior mole dello stesso, tra aggiornamenti vari che costringono a un continuo studio a volte in diversi settori e contribuiscono a creare un senso di inadeguatezza.
A questo si può facilmente aggiungere la sempre più difficile integrazione nei luoghi di lavoro, spesso causata da un clima ostile e/o troppo competitivo, ma anche un distacco tra le proprie competenze e il lavoro che si finisce realmente a svolgere. Infatti, più di 4 lavoratori su 10, affermano di subire una crescente pressione sul lavoro, riguardo i compiti da svolgere.
Infine, ma non certo ultimo come problema, l’evidente calo di retribuzione che sembra maggiore di anno in anno, rispetto al costo della vita.
Questi problemi non colpiscono certo soltanto i paesi più poveri o in difficoltà; anche in Germania i dipendenti confermano che il lavoro è diventato più stressante e logorante negli ultimi anni (almeno per 7 tedeschi su 10), mentre uno studio (della Fondazione Bertelsmann) ha scoperto che 1 lavoratore su 4 finisce per operare in maniera troppo frettolosa, perché convinto di non riuscire a terminare in tempo i vari compiti assegnati. Sempre più lavoratori affermano di essere sul punto di crollare, sentendo di non riuscire a tenere il ritmo imposto (situazione che finisce per stressare anche 1 svizzero su 4).
La causa maggiore di tutto ciò, com’era facile aspettarsi, deriva dal rapporto con i capi, che spesso sono troppo esigenti o distanti. Secondo gli studi, una buona e sincera comunicazione tra i vari comparti aziendali servirebbe a rasserenare molto l’ambiente lavorativo, in cui i capi dovrebbero imparare ad essere buoni leader con a cuore la salute dei dipendenti… cosa che finirebbe per migliorare anche i risultati dell’azienda.