Dopo tre anni di duro studio e non privo di ostacoli tra esami, lezioni e burocrazia (non ultimo ostacolo in Italia, nell’ambiente universitario). Alcuni avranno pure trovato dei lavori part-time per sostenersi o aiutare la famiglia a sostenere il costo degli studi. In tutto questo a volte, non c’è bene il tempo per pensare a cosa fare dopo il conseguimento della laurea. Preso il famoso rotolo di carta e dopo essersi ripresi dalla festa di rito, il neo-laureato ha davanti varie possibilità che possiamo restringere in: affrontare subito il mondo del lavoro o continuare a lavorare specializzandosi?
Sono molti che vogliono continuare a studiare, per aggiungere una specializzazione al percorso universitario appena terminato, e avere così maggiori possibilità di accedere al lavoro dei propri sogni. Di certo sarete informati su che tipo di master la vostra università fornisce, ma basterà dare una sguardo in giro (internet in questo è ormai primaria fonte di aiuto) per trovare molte opportunità. Tutte le università offrono corsi di specializzazione, quindi se non trovate ciò che vi interessa nel vostro ateneo, c’è la possibilità di spostarsi. In tal senso, anche le università estere forniscono ottimi corsi di studio. Cercate in rete ciò che fa al caso vostro, che suscita il vostro interesse e controllate anche le opportunità che offrono determinati corsi di studio, dato al giorno d’oggi da non trascurare. Si presentano così altri due anni (in genere) di impegno da trascorrere sui libri e probabilmente in determinati tirocini formativi. Una scelta che comporta un certo carico di fatica intellettuale, ma che all’atto pratico sarà molto preziosa per perseguire particolari carriere lavorative, per cui le specializzazioni sono utili se non indispensabili.
Anche chi vuole subito mettersi in cerca di un lavoro può affidarsi alla rete. In genere chi vuole subito rimboccarsi le maniche può essere interessato a cercare subito un lavoro solido in cui farsi le ossa, quindi dovrà districarsi tra i numerosi stage che vengono offerti. Un punto da tenere bene in mente è: non accettate stage gratuiti; una (seppur minima) retribuzione vi è dovuta per legge. Inoltre, spesso ci si può affidare alle università che consigliano aziende a cui appoggiarsi, per portare a compimento uno stage che abbia un buon valore formativo. Con il giusto impegno (e un po’ di fortuna) questi stage potrebbero aprire già le porte di un lavoro nel campo per cui avete studiato. Come per i corsi di specializzazione, spesso ci sono buone opportunità anche all’estero, per chi fosse interessato a viaggiare e ad aumentare il suo bagaglio di competenze interculturali, senza contare la preziosa opportunità di rafforzare la competenza in una lingua straniera.
Per chi volesse affrontare il mondo del lavoro, ma con una base più solida, un’opzione che permette di approfondire ciò che si è imparato all’università è data dai corsi formativi, spesso proposti da vari enti locali, che indirizzano verso una specifica professione. In questo modo si ci si prepara meglio e in maniera specifica per affrontare un determinato percorso lavorativo, senza appoggiarsi subito a stage o a terzi, ma definendo le proprie competenze, nell’ambito scelto.
Sia nel caso si scelga di affrontare uno stage o di seguire un corso di formazione, tenete sempre presente qual è il fine ultimo del vostro impegno: magari non troverete subito quella possibilità perfetta per le vostre aspirazioni, ma impegnarsi in qualcosa di simile o collaterale potrebbe essere altrettanto utile di un corso specifico. In particolare, nel caso di uno stage desiderato, curate bene la lettera di presentazione e il curriculum, ricordando che in pratica vi state proponendo per lavorare, quindi risultare seri e capaci agli occhi dell’esaminatore sarà fondamentale.
Insomma, finita la laurea… sarete solo l’inizio di una serie di possibilità e strade che vi condurranno verso una professione. Ci sono vari modi per cercare di raggiungere il lavoro sognato, e se anche le vostre idee non sono ancora chiare, non scoraggiatevi e prendete seriamente in considerazione le opportunità che l’ambiente universitario e quello lavorativo offrono ancora oggi ai giovani neo-laureati.