Il microcredito è una forma di prestito stabilita per aiutare persone non in grado di ottenere finanziamenti bancari canonici, perché a causa delle loro condizioni economiche o sociali ne sono esclusi. In genere il microcredito era uno strumento prevalentemente utilizzato nei paesi in via di sviluppo, ma oggi anche le economie forti tendono ad agevolarlo (in forme riviste) al fine di aiutare piccoli imprenditori che difficilmente troverebbero l’appoggio di una banca per il loro progetto. Questo, anche allo scopo di evitare che l’imprenditore finisca in mano agli usurai per realizzare un proprio sogno o avviare un progetto al fine di sostentarsi.
Se nel 2011, stando a un rapporto di Unioncamere, oltre 55.000 persone hanno dovuto beneficiare di un prestito, che sia a titolo familiare, lavorativo o per motivi di studio, ad oggi si possono contare più di 200 programmi avviati per questo scopo. Le ultime regolamentazioni riguardo i finanziamenti sono derivate dal Decreto Ministeriale del 17 ottobre 2014, in cui in pratica si stabilisce:
– un tetto di 25.000 euro per persone, società, cooperative o associazioni, da cui sono esclusi lavoratori autonomi o imprenditori con partita IVA da più di cinque anni, lavoratori autonomi o imprese individuali con un numero di dipendenti superiore alle 5 unità, società di persone, società a responsabilità limitata semplificata, o società cooperative con un numero di dipendenti non soci superiore alle 10 unità.
– un tetto di 10.000 euro per persone in condizioni di vulnerabilità sociale o economica (stato di disoccupazione; sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per cause non dipendenti dalla propria volontà; sopraggiungere di condizioni di non autosufficienza propria o di un componente il nucleo familiare; significativa contrazione del reddito o aumento delle spese non derogabili per il nucleo familiare).
In Italia è l’Ente Nazionale per il Microcredito a occuparsi di questo strumento, il cui scopo nella nostra nazione è quello di promuovere, individuare, coordinare, valutare e monitorare strumenti e iniziative per sradicare la povertà in campo nazionale e internazionale, valorizzato dal supporto dei programmi promossi dall’Unione Europea.
L’Ente Nazionale per il Microcredito concretizza gli obiettivi proposti tramite attività:
– creditizie, finalizzate al sostegno di programmi microfinanziari;
– tecniche e di assistenza (formazione, ricerca, promozione legislativa e culturale);
– di networking, come il progetto Rete nazionale per il microcredito dei Comuni italiani
Per accedere al finanziamento ci si potrà rivolgere agli appositi sportelli degli Enti locali (Camere di Commercio o Associazioni), al fine di avere dettagliate informazioni, ma soprattutto in seguito a bandi e gare, per questo è consigliabile tenere d’occhio la pagina relativa. In Italia ci sono vari progetti legati al microcredito, che variano da regione e regione, quindi agli interessati sarà d’aiuto consultare la pagina dell’Ente riguardo le iniziative per il microcredito.
La microimprenditoria oggi è agevolata nel ricevere finanziamenti, anche grazie alla possibilità di accedere al Fondo di Garanzia per le Piccole Medie Imprese (PMI).
Si è iniziato anche a regolamentare l’utilizzo del microcredito per quanto riguarda l’autoimpiego, in modo da offrire non solo il finanziamento ma anche un supporto mediante un servizio di appoggio e tutoraggio. Questo programma è al momento attivo solo in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia.
Stando al Monitoraggio delle politiche del lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al microcredito e alla micro finanza del 2013 i dati sono incoraggianti, e appare in crescita l’utilizzo di questo strumento a cui le persone si affidano sempre più, con maggior soddisfazione, grazie a programmi specifici di orientamento, prospettive e modalità, con il risultato di aumentare l’occupazione e l’integrazione sociale.