La crisi economica ha contribuito a portare la disoccupazione giovanile a livelli che in Italia non si vedevano dagli anni ’70, ad oggi il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 12%, con circa tre milioni di disoccupati; se guardiamo invece le sole statistiche della disoccupazione giovanile i numeri salgono sensibilmente, infatti nei giovani tra i 15 ed i 24 anni abbiamo il 43,7% di disoccupazione. Il il dato più preoccupante poi riguarda il fatto che tra i giovani disoccupati più del 72% non sta cercando lavoro.
Nonostante questi numeri dipingano un panorama critico, ci sono ancora dei settori che hanno bisogno di forza lavoro e non riescono a soddisfare la domanda, come rileva un’indagine condotta dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, secondo la quale ci sono parecchi settori in cui c’è ancora molta offerta.
Informatica, internet e new economy
Ogni anno la richiesta di lavoratori specializzati in informatica e nell’e-business continua a salire ed in Italia non ci sono abbastanza figure in questo settore. Si stima che nel 2015 nasceranno olte 200.000 nuovi posti di lavoro nel settore digitale.
Salute e cura alla persona
Anche nel settore della salute e del benessere abbiamo numerosi posti vacanti. Nel 2013 è stata evidenziata dall’OCSE una carenza di oltre 60.000 unità, che entro il 2020 saliranno a 250.000. Significa che chi investirà i prossimi sei anni formandosi come infermiere avrà parecchie possibilità di trovare lavoro. Un’altra grave carenza di figure legate all’assistenza alla persona è quella di colf e bandanti, il 90% di questi posti di lavoro è infatti ricoperto da lavoratori stranieri.
Altri settori
Ci sono numerosi altri settori che hanno una costante richiesta di personale: il settore agricolo (braccianti, raccoglitori stagionali), quello del gusto e della ristorazione (sommelier, pizzaioli, cuochi, gelatai e pasticceri), il settore della green economy (energy manager, progettisti, specialisti in energie rinnovabili).
LE FIGURE PIU’ DIFFICILI DA TROVARE NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2014
– Commessi (5.000)
– Camerieri (2.400)
– Parrucchieri ed estetiste (1.900)
– Informatici e telematici (1.400)
– Contabili (1.270)
– Elettricisti (1.350)
– Meccanici auto (1.250)
– Tecnici della vendita (1.100)
– Idraulici e posatori di tubazioni (1.100)
– Baristi (1.000)
– Infermieri (10.000)
– Pizzaioli (6.000)