La Legge 104 è un fondamentale strumento giuridico che fornisce diversi benefici sia alle persone con disabilità che alle loro famiglie che se ne prendono cura. Quando una madre è coinvolta, sia come assistita che come assistente, i suoi diritti variano a seconda del suo ruolo specifico.
Diritti delle madri come assistenti
Quando una madre assiste un figlio che è beneficiario della Legge 104, le leggi italiane riconoscono una serie di diritti e agevolazioni. Uno dei principali vantaggi è il permesso retribuito previsto dalla Legge 104. Questo permette alle madri lavoratrici, sia nel settore pubblico che in quello privato, che assistono un figlio disabile di ottenere 3 giorni di permesso al mese per dedicarsi alle esigenze del proprio bambino. In alternativa, possono estendere il loro congedo parentale per un periodo massimo di tre anni, inclusi i congedi regolari dei genitori. Questi diritti sono validi fino al 12° compleanno del figlio.
Dopo che il figlio compie 12 anni, la madre ha ancora il diritto ai 3 giorni di permesso al mese, ma può condividerli in alternanza con il padre. Inoltre, se la madre assistente ha un figlio con grave disabilità, non può essere trasferita in un’altra sede di lavoro senza il suo consenso e può selezionare una sede di lavoro più vicina a casa, permettendole di essere più presente nell’assistenza al figlio.
In aggiunta, le madri che assistono figli con gravi disabilità hanno il diritto di non essere obbligate a lavorare durante il turno notturno. Hanno anche accesso alla possibilità di lavorare in modalità di smart working, indipendentemente dall’età del figlio disabile.
Benefici economici e diritti alla pensione
Le madri che si prendono cura di figli con disabilità possono ricevere un assegno unico maggiorato e potrebbero essere idonee per il bonus dedicato ai genitori con figli disabili. Questo bonus è un contributo mensile di 150 euro, ma è riservato ai genitori disoccupati o a reddito singolo in famiglie monoparentali con un figlio con disabilità al 60% o superiore.
Queste madri hanno diritto a un congedo straordinario retribuito di due anni, come tutti gli altri caregiver. Possono anche scegliere tra diverse opzioni di pensionamento, tra cui quota 41 (41 anni di contributi e 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni del caregiver), Ape Sociale 2023 (30 anni di contributi e 63 anni di età) e Opzione Donna 2023 (almeno 35 anni di contributi e 59 anni di età per le madri con un solo figlio; 58 anni se hanno due o più figli).
Diritti delle madri con disabilità assistite dai figli
Quando una madre è la persona con disabilità assistita da suo figlio, i diritti sono simili, ma con alcune differenze. Anche in questo caso, il figlio ha diritto ai 3 giorni di permesso mensile previsti dalla Legge 104 e al congedo straordinario retribuito di due anni se risiede con la madre e non c’è un marito residente. Inoltre, il figlio caregiver ha le stesse opzioni di pensionamento a disposizione, tra cui quota 41 precoci, Ape Sociale 2023 e Opzione Donna 2023.
I figli caregiver potrebbero anche essere idonei per l’assegno di cura, che varia da regione a regione e si basa sull’Isee del nucleo familiare. In ogni caso, si tratta di un beneficio che può superare i 500 euro al mese.