Il paesaggio del congedo parentale si arricchisce di novità grazie alle recenti istruzioni dell’INPS, che rispecchiano le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023 per i genitori lavoratori dipendenti. Queste revisioni ampliano le opportunità per i genitori di godere di maggiori benefici e supporto nel prendersi cura dei propri figli, e rappresentano un passo avanti significativo nel promuovere il benessere familiare e lavorativo.
A partire dal 1° gennaio 2023, una delle modifiche principali consiste nell’aggiunta di un mese di astensione dal lavoro retribuita all’80% della retribuzione. Questa mensilità si aggiunge al periodo di congedo parentale, il quale rimane comunque massimo di 9 mesi, di cui 8 mesi retribuiti al 30% e un mese retribuito all’80%. Queste modifiche sono state introdotte per migliorare il sostegno ai genitori lavoratori e offrire una maggiore flessibilità nelle scelte relative alla gestione del congedo parentale.
Tra le molteplici novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, una delle più rilevanti riguarda il congedo parentale, che è stato rivisto in modo favorevole sia per le madri che per i padri lavoratori dipendenti. Secondo la nuova norma, dei 9 mesi di congedo massimo indennizzabile, un mese sarà pagato all’80% della retribuzione anziché al tradizionale 30%.
È importante sottolineare che questa regola si applica per un solo mese e solo nel limite massimo del sesto anno di vita del figlio. Pertanto, tale disposizione rappresenta un’opportunità vantaggiosa per le madri e i padri che hanno intenzione di bilanciare meglio le proprie responsabilità familiari e lavorative.
La Circolare INPS 45 del 16-05-2023 fornisce ulteriori dettagli sulle modalità di applicazione di questa nuova normativa. L’indennizzo all’80% spetta ai lavoratori dipendenti, escludendo autonomi e coloro iscritti alla Gestione Separata. Questo aspetto è importante per comprendere chi può beneficiare di questa misura e in quale contesto.
La circolare chiarisce ulteriormente che il mese di congedo indennizzato all’80% è destinato a lavoratori dipendenti che concludono il periodo di congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2022. Sono esclusi coloro che avevano già concluso la fruizione del congedo entro tale data.
In termini di procedure, è fondamentale ricordare che il congedo parentale, noto anche come maternità o paternità facoltativa, offre la possibilità di astenersi dal lavoro per prendersi cura dei figli, mantenendo il posto di lavoro. A differenza del congedo di maternità obbligatorio, il congedo parentale è una scelta libera, disponibile sia per le madri che per i padri. Questo tipo di congedo può essere distribuito tra i due genitori per un massimo di 10 mesi, estendibile a 11 mesi in alcuni casi nei primi 12 anni di vita del bambino.
L’introduzione dell’indennità all’80% per un mese durante il periodo massimo indennizzabile rappresenta un importante miglioramento nelle politiche di supporto alla famiglia e ai genitori lavoratori. È una misura che mira a bilanciare le esigenze familiari e lavorative, offrendo un sostegno finanziario prezioso in un momento cruciale nella vita di una famiglia.
Va sottolineato che le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023 non modificano la durata massima del congedo indennizzabile, che rimane di 9 mesi. Tuttavia, l’aggiunta dell’importo indennizzato all’80% rappresenta un passo avanti significativo nell’offrire supporto concreto ai genitori lavoratori, aiutandoli a conciliare le loro responsabilità familiari e professionali.