Il nuovo presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato le sue intenzioni di ridurre l’iva al 5% su alcuni prodotti, o meglio di allargare la lista dei prodotti che già beneficiano dell’iva agevolata al 5%. In discorso fatto da Giorgia Meloni prima del voto di fiducia, ha elencato una serie di misure che vuole mettere in atto contro l’inflazione, tra cui rientra il taglio dell’iva.
Quindi la riduzione dell’iva per alcuni prodotti considerati beni primari potrebbe fare parte della manovra fiscale. In Italia, attualmente, l’aliquota presente su gran parte dei prodotti è del 22%, fatta eccezione per alcuni casi dove si applica quella al 10%, al 5% e la 4%, per esempio ad origano, tartufi e rosmarino vine applicata quella al 5%.
Ma su quali prodotti il governo Meloni vorrebbe applicare questo vantaggioso taglio?
Si può intuire qualcosa consultando il programma di partito Fratelli d’Italia, dove si dichiara che l’intervento andrebbe a ridurre il caro vita partendo dai prodotti che fanno parte del “carrello della spesa” e quelli dedicati all’infanzia. Tra questi ultimi comparirebbero i pannolini, i biberon, il latte artificiale e tutto ciò che è strettamente legato al mondo della puericultura. Potrebbero rientrare nel taglio anche gli assorbenti femminili che già, grazie alla tampon tax, con la legge di Bilancio del 2022, sono passati dal 22 % al 10%, è quindi auspicabile un ulteriore taglio che li porti ad avere un iva al 5%.
Ci sarebbero piani ben precisi anche per i prodotti alimentari, facendo riferimento soprattutto alle dichiarazioni rilasciate dal responsabile economico di Fratelli d’Italia Maurizio Leo, si evince che esita già una lista che comprende prodotti come pesce, carne, bottiglie di acqua e molti altri beni considerati essenziali.
Questa manovra però avrebbe un costo e, secondo i primi calcoli, il taglio dell’iva su determinati prodotti potrebbe avere un impatto accettabile sulle casse dello Stato. Dall’articolo di Repubblica, che prova a fare i calcoli prendendo come riferimento un disegno di legge presentato nel 2018, si ipotizza una spesa pari a circa 100 milioni di euro. Questa cifra viene conteggiata se l’iva agevolata verrebbe applicata su pannolini, biberon, latte in polvere, omogenizzati, pannoloni per adulti e assorbenti femminili.
Se a questo conto si vuole aggiungere anche una serie di prodotti di genere alimentare, come ad esempio carne e pesce, la somma però aumenta nettamente, anche in considerazione che sono dei beni quasi sempre presenti nel carrello della spesa degli italiani. In ogni caso si tratterebbe comunque di un intervento accettabile all’interno della manovra, soprattutto se l’elenco dei prodotti a cui applicare il taglio è composto da soli beni di prima necessità. Un taglio che ci auguriamo avvenga il prima possibile per riuscire ad alleggerire l’esborso economico dei consumatori già particolarmente vessati in questo periodo storico.