Dall’indagine realizzata da EY, in collaborazione con SWG, svolta per saggiare la percezione di dirigenti di enti pubblici e imprese verso l’attuazione del PNRR si evince che sono molto differenti tra loro.
Da una parte c’è l’Amministrazione pubblica dove si percepisce un grado soddisfacente di informazione verso progetti e modalità di gestione del Piano, con un buon grado di coinvolgimento nelle diverse attività, e dove c’è fiducia verso l’opportunità che viene data dal PNRR di portare al termine la semplificazione e digitalizzazione amministrativa.
Dall’altra parte invece ci sono le imprese che vogliono avere maggiori informazioni circa la modalità di accesso ai fondi e il loro possibile utilizzo, visto che ad oggi due aziende su tre hanno l’intenzione di provare ad accedervi.
Stefania Radoccia, Tax & Law Managing Partner, EY Italia ci spiega meglio cosa emerge dalla ricerca “Pur in un momento di crescente incertezza istituzionale, le attese nei confronti del PNRR sono elevate sia nel pubblico che nel privato: il 57% degli intervistati ritiene che contribuirà positivamente alla ripresa dell’economia nazionale. Tuttavia, solo il 42% del campione ritiene che l’Italia riuscirà ad attuare gran parte delle riforme e delle iniziative previste dal Piano. Ma la messa a terra del PNRR dipende in larga misura dalle riforme strutturali, le vere abilitatrici di un Paese più attrattivo e competitivo a livello internazionale ed è quindi fondamentale intervenire subito affinché i cambiamenti strutturali promessi dal PNRR possano diventare realtà”
Parrebbe comunque che gli enti pubblici siano più informati delle imprese, visto che a livello di conoscenza del PNRR e alla capacità di trovare informazioni a riguardo si nota più consapevolezza nel pubblico che nel nel privato.
Diversi sono anche i canali utilizzati per reperire informazioni: le imprese prediligono le società di consulenza (39%) e le associazioni di categoria (38%), mentre gli enti pubblici si affidano al governo italiano (59%) e alle Amministrazioni centrali dello Stato (55%).
Dall’indagine emerge che alle imprese manca l’esperienza; negli enti pubblici le persone sono state coinvolte ad ampio raggio circa le attività relative al PNRR, con il 72% di intervistati che dichiara di avere una posizione di responsabilità nella loro gestione insieme ad una forte esperienza pregressa.
Per u privati invece, nonostante due imprese su tre prevedano di accedere ai progetti del Piano (quasi tutti appoggiandosi a servizi consulenziali), solo 4 su 10 dichiarano di avere esperienze pregresse nella gestione di fondi europei.
In ultima battuta si è chiesto quali sono le aspettative e i desideri che si nutrono verso questo PNRR, enti pubblici e imprese si aspettano dal Piano il raggiungimento di obiettivi più volte citati e di dominio pubblico e che sembrano nuovamente confermare la propria urgenza: semplificazione amministrativa (51%) e centralizzazione della pianificazione strategica (33%) per le Pubbliche Amministrazioni, semplificazione legislativa (42%), riforma delle PA (30%) e riforma fiscale (25%) per i soggetti privati.