A poco dall’entrata in vigore dei decreti relativi all’APE (Anticipo pensionistico), che dovrebbero essere adottati entro il 2 marzo, sindacati e Governo tornano a discutere delle nuove normative. Si incontreranno il 21 febbraio per cercare un punto d’incontro sulla Legge Fornero, in particolare sulle questioni riguardanti i lavoratori nel sistema contributivo, ovvero i giovani.
I sindacati stanno premendo per rendere il sistema contributivo più equo e solido per quelle persone che non riescono ad avere un rapporto continuativo negli anni o hanno redditi bassi, per ritornare a sistemi più generosi. Si sta discutendo della possibilità d’introdurre una pensione contributiva di garanzia, per assicurare chi non è aiutato dal sistema contributivo e si ritrova ad avere una pensione medio-bassa, in modo da tenere in considerazione le diversità nelle speranze di vita. Si parla anche del livellamento della tassazione sul lavoro dei dipendenti pubblici al livello di quella dei privati, di interventi sulla previdenza complementare (il sistema di fondi pensione e assicurazioni private) e, un’altro aspetto in discussione, è la revisione dell’accesso alla pensione anticipata per i contributivi puri.
Il governo arriverà al confronto con in mano decreti pronti e specifici, tra i quali quello sulla pensione anticipata, che (stando a quanto l’esecutivo a dichiarato) dovrebbe subire una penalità del 5% per ogni anno di anticipo. In buona parte il decreto dovrebbe specificare le modalità dell’APE e delle sue varie forme (sia esso aziendale, volontario, sociale) e il ruolo che Inps, banche e assicurazioni svolgeranno nel suo funzionamento.
Si chiariranno anche termini e modalità del lavoro precoce, ovvero le condizioni che possono portare al pensionamento con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica del contribuente. In cui rientreranno di certo i lavoratori sottoposti a mansioni considerate gravose, se svolte per almeno sei anni consecutivi.
Proprio per quanto riguarda le agevolazioni e il cumulo del periodo assicurativo sui lavori usuranti, si aspettano invece a giorni soltanto le istruzioni da parte dell’Inps, per quanto, una semplificazione relativa alla documentazione per ottenerne i benefici dovrebbe essere annessa in un decreto governativo.