Si parla molto di voucher e di come questi siano diventanti sempre di più difficile gestione, tanto che già la legge che li riguarda ha subito una modifica per avere un maggior controllo su questa forma di pagamento, che di certo non è a vantaggio del lavoratore. Tra i sindacati la Cgil si batte per abolire i voucher, al punto da aver proposto un referendum che riguarda anche questa tematica (da poco approvato dalla Corte Costituzionale)… ma ora sembra che la stessa Cgil stia utilizzando i discussi buoni lavoro.
Lo Spi (sindacato pensionati italiani, una branca della Cgil) sembra pagare i pensionati proprio con buoni da 10 euro lordi l’ora, in diverse regioni, prima tra le quali l’Emilia Romagna. Il segretario dello Spi di Bologna ha dichiarato che “noi usiamo i voucher per i nostri volontari che fanno lavori occasionali, stiamo parlando di una cinquantina di persone. Parliamo di persone che guadagneranno 150 euro al mese, che lavorano solo qualche ora per noi. Siamo praticamente costretti a utilizzare i voucher”, facendo intuire che l’alternativa sarebbe la non assunzione o un illegale pagamento in nero.
L’utilizzo dei voucher è avvenuto anche presso lo Spi della Lombardia, dove circa 60 pensionati sono stati retribuiti con voucher. Di questi 5 nel bergamasco, nel qual caso il segretario generale della Cgil di Bergamo ha fatto notare come si tratti di una cifra irrisoria, a monte dei 360 lavoratori attivi. Altre sedi tendono a sottolineare come l’uso dei voucher sia limitato e circostanziale, non certo una prassi.
Insomma, le motivazioni (o giustificazioni) del caso sono già state fornite. Per assurdo proprio la parte dei sindacati più morbida nei confronti della tematica voucher (ad esempio la Fnp Cisl) pare non fare uso di questi buoni, pur avendo già dichiarato che se qualche caso dovesse spuntare non sarebbe un problema, perché Annamaria Furlan ha ribadito che la posizione del sindacato è quella di avere un maggior controllo sui voucher (togliendoli a campi come edilizia e agricoltura) ma senza abolirli in toto. Identico discorso nella Uil, dove attualmente non si sono verificati casi di pagamenti in voucher, ma se anche fosse rientrerebbero in quell’utilizzo occasionale promosso dal sindacato.
In tutto questo, la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, non ha ancora dichiarato nulla, facendo pesare questo silenzio, perché se anche è vero che la questione è complessa e potrebbe non apparire così grave, l’idea di promuovere un referendum per l’abolizione dei voucher per poi utilizzarli rischia di avere un effetto negativo, se l’11 Gennaio la consulta confermerà che saranno i cittadini ad avere l’ultima parola su questa tanto controversa questione.