A seguito di un convegno dell’Associazione americana di psicologia, tenutosi lo scorso agosto, è emerso un dato interessante riguardo la qualità della vita dei lavoratori: i single risultano essere più felici sull’ambiente di lavoro e nella vita di tutti i giorni. Un trend che sembra consolidarsi in un mondo sempre più a misura di single, tanto per quanto riguarda il lavoro quanto per la socialità.
Questo aspetto della vita moderna viene ben spiegato da Bella de Paulo, professore all’Università della California, che dice: “I single possono contare su una rete più fitta di relazioni sociali, sessuali e non”. Un fattore molto importante, che non fa più percepire il single come un individuo solo (idea per lungo tempo ben radicata) ma in realtà circondato da un buon numero di affetti, siano essi famiglia o amicizie che rendono la sua vita più dinamica e interessante. Senza contare che essere single tende ad aumentare la sicurezza in se stessi e aiuta a rendere consapevoli di quali sono le proprie qualità e capacità. Sono quindi gli impegni e il piccolo nucleo che si crea intorno a una coppia (sposata o non) che finiscono per poter diventare un impedimento a una serena vita lavorativa o quotidiana.
Nel corso degli anni, il numero dei single è aumentato costantemente e, a quanto sembra, anche la qualità della loro vita sembra migliorare. Questi dati rappresentano non solo la realtà americana, ma anche quella italiana e di altri paesi europei, e in parte anche l’Asia, il Medio Oriente, l’America latina e l’Africa. Solo in Italia il numero dei single è già raddoppiato durante il decennio 2005-2015, arrivando a quota cinque milioni. Le donne sono quelle che sembrano cercare maggiormente l’indipendenza, con una percentuale del 15,5, rispetto a quella degli uomini al 11,6. In tal senso, si prevede una continua crescita della quota delle persone che sceglieranno di vivere da sole pari a un 20% in più rispetto all’attuale. Questo in particolare nelle grandi metropoli, che da sempre spingono le persone a vivere da sole, rendendolo non solo possibile (quando non un obbligo) ma anche preferibile.
In tal senso si riflette anche il benessere che se ne trae in ambiente lavorativo, dove un single spesso è libero di gestire i tempi al meglio, facendo conto su se stesso e non dovendo far combaciare il lavoro con gli impegni dati dalla famiglia. Fare carriera presenta meno ostacoli, in questo caso, e la libertà di frequentare amici, conoscere meglio i vicini e passare del tempo con i parenti sono modi più che validi di avere una vita felice senza essere in due (o più).
Insomma, i costanti studi di psicologi, sociologi e antropologi sembrano confermare che essere single non è uno svantaggio, anzi il contrario. Soprattutto a monte di una società che tenta ancora di istillare la paura di rimanere soli, finendo per creare numerose relazioni sentimentali insoddisfacenti, quando non dannose per la coppia.