L’incontro tra il Ministero del Lavoro e i sindacati ha fatto emergere questa misura, per cui il governo stanzierà circa 150 milioni di euro, dei 235 destinati alle aree di crisi. Si parla di un sussidio di 500 euro mensili per 12 mesi, devoluti a quei lavoratori privi di ammortizzatori, rimasti senza lavoro nelle aree di crisi.
Sono oltre 35.000 i lavoratori delle aree di crisi, che si trovano nelle zone di Piombino, Livorno, Gela, Rieti, Trieste, Taranto, Termini Imerese e le aree di Ascoli Piceno e del Molise. Oltre al sussidio di 500 euro mensili, si è deciso anche per un prolungamento della Cigs per altri 12 mesi, di cui potranno beneficiarne i lavoratori a cui la Cigs sia scaduta in corso d’anno e sia condizionata dalla presenza di un piano aziendale in cui sia previsto il rientro dei lavoratori. Per ottenere il prolungamento, il lavoratore dovrà effettuare alcuni percorsi di riqualificazione professionale messi a disposizione dalle Regioni.
Questa manovra entrerà in vigore a tutti gli effetti entro il 15/16 settembre, divenendo parte del decreto correttivo del Jobs act, come assicurato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. La manovra comprende, oltre i 150 milioni per i lavoratori nelle aree di crisi, anche 135 milioni investiti per l’ampliamento della Naspi e 85 milioni per la proroga della Cigs.
In definitiva, per contrastare la povertà, derivata dalla crisi del lavoro il Governo ha deciso di attuare un provvedimento che consiste nel:
– sussidio mensile di 500 euro per chi è rimasto privo di ammortizzatori;
– prolungamento di 12 mesi della CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria);
– ampliamento della Naspi (nuova indennità di disoccupazione) da 3 a 4 mesi per i lavoratori stagionali ricorrenti.