A partire da Maggio 2015, la Naspi (Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’impiego) prenderà al posto degli attuali sussidi (Aspi e Mini Aspi) di disoccupazione. Questa indennità sarà calcolata in base alle settimane di contributi del lavoratore, prendendo in considerazione l’arco di tempo degli ultimi quattro anni.
La Naspi è parte del disegno di legge dell’attuale governo Renzi, denominato Job Act, in cui possiamo leggere:
“A decorrere dal 1 maggio 2015 è istituita presso la Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, e nell’ambito dell’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI) introdotta dalla Riforma Fornero, una indennità mensile di disoccupazione, denominata Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.”
La Naspi sarà accessibile solo per coloro i quali hanno perso il lavoro involontariamente e che rientreranno nei seguenti requisiti:
– essere in stato di disoccupazione ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c) del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni;
– poter dimostrare almeno tredici settimane di contribuzione, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
– poter dimostrare, nei dodici mesi precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione, almeno diciotto giorni di lavoro effettivo, indipendentemente dal minimale contributivo.
Inoltre, la Naspi potrà essere riconosciuta anche a chi ha rassegnato dimissioni per giusta causa e in caso l’interruzione del contratto avvenga tramite rapporto consensuale nell’ambito di quanto descritto nell’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, come modificato dal comma 40 dell’articolo 1 della legge n. 92 del 2012.
Per capire a quanto ammonterà il sussidio, ecco la formula: si dovrà calcolare la retribuzione imponibile ai fini previdenziali divisa per il numero di settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni utili e moltiplicare questo valore per il numero 4,33. In caso la retribuzione mensile nel 2015 fosse pari o minore ai 1.195 mensili, l’indennità sarà del 75% della retribuzione stessa. In caso fosse superiore, l’indennità sarà pari al 75% più una somma del 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo. La somma ricevuta non potrà comunque superare i 1.300 euro al mese e in caso ci fossero più lavoratori in famiglia, tutti avranno diritto all’assegno familiare.
Il sussidio Naspi dovrà essere richiesto presentando domanda all’INPS in via telematica, entro e non oltre i sessantotto giorni dal termine del rapporto di lavoro.