C’è una professione che nel corso degli anni è stata ignorata e sottovalutata per poi tornare in auge negli ultimi tempi, quella del bidello o collaboratore scolastico. Visto spesso come un semplice uomo (o donna) delle pulizie per ragazzi, in realtà questa figura professionale è indispensabile per rendere la scuola, un luogo funzionale e piacevole in cui passare del tempo con profitto. Se per anni è stato un ruolo ignorato dai più, oggi, grazie anche alla crisi economica, è tornato in voga, anche perché in grado di garantire un posto fisso e un contratto statale indeterminato.
Il collaboratore scolastico svolge varie mansioni e, poiché dipendente pubblico nell’ambito dell’eduzione, rientra nel personale ATA, di cui fanno parte altre figure professionali interne alla scuola che non sono propriamente insegnanti, come ad esempio gli impiegati amministrativi. Se in un primo momento capiterà di svolgere solo orari saltuari, accumulando alcuni servizi a contratto determinato, si potrà infine giungere a ottenere l’agognato posto fisso. Ma come si può diventare bidello al giorno d’oggi? Nel seguente articolo cercheremo di rispondere a questa domanda.
In primo luogo, per diventare collaboratore scolastico non c’è bisogno di avere particolari requisiti, per questo oggi le richieste sono notevolmente aumentate, anche se alcune categorie protette potranno avere la precedenza per ottenere l’incarico.
Ci sono due modi per tentare di diventare bidello. La più comune è quella di partecipare ai vari concorsi banditi dal MIUR (Ministero dell’Istruzione e della Ricerca), per cui si può controllare il sito apposito, in cui sono postate tutte le novità riguardante il personale ATA. I concorsi per questo tipo di personale si dividono in fasce, proprio come avviene per i docenti. L’altro metodo è quello di iscriversi alle liste di collocamento nei Centri Territoriali per l’Impiego; nel giorno della convocazione occorre presentarsi con documenti di riconoscimento e il modulo ISEE (scaricabile on-line) opportunamente compilato.
Per entrambi questi metodi è quindi utile visionare il sito del MIUR, che fornirà tutte le informazioni necessarie in dettaglio, rendendo la procedura scelta semplice e facile da seguire.
Negli ultimi tempi, inoltre l’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) ha organizzato dei corsi di formazione rivolti ai bidelli in servizio nelle scuole, allo scopo di affinare le loro competenze e migliorarne le prestazioni lavorative.
Bisogna ricordarsi, quando si pensa a questa figura lavorativa, che oltre a tenere in ordine e pulita la scuola, il collaboratore scolastico si occuperà di aprirla e chiuderla, far suonare la campanella tra una lezione e l’altra e si farà carico di consegnare avvisi e circolari nelle varie classi. In certo casi (oggi più frequenti), la scuola potrebbe avvalersi di un’impresa di pulizie che si occupa dell’igiene dell’istituto, nel qual caso le mansioni del bidello saranno ridimensionate. Ma sempre, i bidelli sono l’anello di congiunzione tra i docenti e l’amministrazione scolastica.