Chi sta scegliendo un paese più florido in cui gettare le basi per il proprio futuro o in cui fare esperienza prima di tornare in patria deve sapere che la Svezia sembra essere un territorio fertile per i neo laureati.
Se osserviamo i dati pubblicati dall’Arbetsförmedlingens , si può notare come ci sia sempre minor divario tra svedesi e stranieri aventi un alto livello d’istruzione. Insomma, se si dispone di un consono titolo di studio richiesto da una società, la possibilità di essere assunti è buona e in crescita durante gli ultimi anni.
In tal senso, risultano di buona speranza le parole di Linda Pearl, analista presso il reparto ricerca dell’Arbetsförmedlingens: “abbiamo visto una significativa crescita del tasso di occupazione di laureati stranieri a partire dal 2005. Ciò è positivo perché l’immigrazione durante questo periodo è stata relativamente alta e sappiamo che ci vuole tempo a trovare il proprio ruolo all’interno del mercato del lavoro.”
In Svezia, il numero di persone che può vantare un’istruzione di livello post-secondario di almeno 3 anni è circa 1.300.000. Dato rilevante, se si considera che questo numero sia in aumento dal 2005; ci sono 330.000 in più rispetto a dieci anni fa. Arbetsförmedlingens si è presa cura di analizzare i dati riguardanti questo gruppo di persone, in relazione al mondo del lavoro. Nel 2005 solo il 58% di queste persone aveva un impiego mentre nel 2013 il numero è salito al 71%; un notevole balzo in avanti. Questo dato si rivolge in particolare agli stranieri.
Per quanto riguarda i laureati svedesi, il tasso di occupazione relativo al 2013 è pari al 91%, quindi esiste di certo ancora un buon divario. Però è confortante vedere come i laureati stranieri siano sempre più spesso accettati in lavori che contemplino il loro livello d’istruzione. I laureati europei, infatti, hanno un tasso di occupazione pari al 84% nel 2013, quindi a parità di titolo di studio il divario è davvero basso e incoraggiante, per chi volesse partire dal nostro paese in cerca di fortuna verso la Svezia.